Il Sapere impegnato di Romolo Saccomani
Con il passaggio alle Edizioni di Comunità la direzione di Sapere è affidata congiuntamente a Ulrico Hoepli jr., Romolo Saccomani e Renzo Zorzi, successivamente, al solo Saccomani. La rivista si dota di un comitato scientifico formato da nove autorevoli studiosi di diverse discipline (Adriano Buzzati Traverso, Vittorio Emanuele Galafassi, Ludovico Geymonat, Luca Cavalli Sforza, Livio Gratton, Carlo Castagnoli, Alfonso Maria Liquori, Cesare Musatti, Eduardo Scarano) e stringe rapporti con le maggiori riviste scientifiche internazionali (Science, Nature, Sky and Telescope, Physics Today, New Scientist), in particolare con Scientific American, di cui ripubblica alcuni articoli. Alla fine del 1964 le vendite si attestano sulle 35.000 copie, di cui 20.000 in abbonamento.
Saccomani fa di Sapere una rivista “impegnata”, allargando il suo sguardo anche a questioni lontane dalla scienza e dalla tecnica. All’indomani dello scandalo suscitato dalla rappresentazione del dramma brechtiano sulla vita di Galileo al Piccolo di Milano, nel marzo del 1963 pubblica un articolo su “il dramma di Galileo nella storia e in Brecht”, poi si batte contro il “linciaggio” di Felice Ippolito e di Domenico Marotta, racconta delle rivolte negre e del movimento dei diritti civili negli USA, della novità della Cina rivoluzionaria, dello sfruttamento delle popolazioni sudamericane. Più che una rassegna delle “magnifiche sorti e progressive” della scienza e della tecnica, Sapere è ormai una rivista critica, controcorrente e con un pubblico d’élite. Che però stenta a decollare. E così, dopo cinque anni, quando anche le Edizioni di Comunità sono costrette a un ridimensionamento, la staffetta di Sapere passa un’altra volta di mano.
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